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Contabilizzatori di calorie e spese condominiali

Nel 2016 è entrato in vigore un provvedimento riguardante l’efficientamento energetico degli edifici che stabiliva l’installazione di valvole termostatiche sugli impianti centralizzati.

La normativa era dovuta alla necessità di eseguire una direttiva Europea che mira al perseguimento di una migliore efficienza energetica, sia per diminuire lo spreco di energia che per favorire una più buona qualità dell’aria.

Le valvole permettono di ridurre il consumo di energia fino al 20%, evitando quindi sprechi.

Inoltre consentono una maggiore autonomia per ciò che riguarda la regolazione della temperatura all’interno dell’abitazione.

A ciascun termosifone viene anche applicato un contabilizzatore di calorie che permette di registrare quanta energia consuma il singolo calorifero.

Questo strumento fornisce le informazioni al fornitore energetico, quindi non necessità della lettura effettuata dal singolo utente.

I consumi del riscaldamento vengono conteggiati nelle spese condominiali, di conseguenza è lecito chiedersi quanto dovrebbe versare ciascun proprietario e se sia giustificato un canone fisso in base ai millesimi di proprietà oppure se sia necessario una modifica al regolamento condominiale che ripartisca i costi in base all’effettivo consumo

Molte palazzine infatti, pur essendosi adeguate alle nuove normative, non sono intervenute per apportare modifiche al regolamento condominiale che generalmente stabilisce una ripartizione delle spese basate sui millesimi.

Di fatto, nei condomini con riscaldamento centralizzato le spese di riscaldamento venivano suddivise in base ai metri quadrati dell’appartamento.

Per quanto riguarda il riscaldamento centralizzato e i contabilizzatori è necessario fare una distinzione tra i costi che questa tipologia di riscaldamento comporta.

Esistono infatti dei costi fissi, come ad esempio manutenzione e pulizia della caldaia, ed esistono costi variabili che dipendono dall’effettivo utilizzo relativo al singolo appartamento.

Per quanto riguarda i costi fissi essi possono essere ripartiti in base ai millesimi perché si tratterà sempre di una cifra prestabilita.

Al contrario invece i costi variabili dipendono della lettura della registrazione del contatore, a cui si dovrà far riferimento per stabilire l’importo che dovrà essere versato.

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