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Come sta cambiando il mercato post 110%

Come sta cambiando il mercato post 110%

Il Superbonus 110% ha generato un ciclo straordinario nel settore edilizio. Cantieri ovunque, imprese con agenda piena, case ristrutturate con upgrade energetici che fino a pochi anni fa erano impensabili su larga scala. Oggi quella fase si è chiusa. Il mercato non è crollato, ma sta cambiando forma. Chi lavora nell’immobiliare deve capirlo bene perché le regole del gioco non sono più quelle del 110%.

Fatti concreti

  1. Domanda di ristrutturazioni ancora presente ma con budget più limitati.
    Chi vuole migliorare la casa guarda a interventi mirati: infissi, caldaia, cappotto solamente dove ha senso. Stop ai lavori “a pacchetto” da 100 mila euro in su spinti dal credito fiscale.

  2. Le imprese stanno selezionando i clienti.
    Non c’è più la corsa alle squadre introvabili. Ora le imprese valutano con attenzione: budget, capitolato chiaro, pagamenti ordinari. Torna il preventivo vero, non la promessa di “facciamo tutto con lo Stato”.

  3. I prezzi degli immobili ristrutturati stanno divergendo.
    Gli appartamenti già efficienti (A, B, C reale, non “sulla carta”) mantengono valore, spesso aumentano. Gli immobili in classi basse faticano se non hanno una progettualità chiara di intervento. L’acquirente medio non accetta più lavori infiniti e incerti: vuole sapere quanto costa, cosa si migliora e in quanto tempo.

  4. Nasce un nuovo mercato: il “chiavi in mano energetico”.
    Chi vende casa senza lavori deve presentare un piano pronto: diagnosi energetica, interventi possibili, preventivi reali insieme all’annuncio. Il venditore che arriva preparato ha più chance di vendere e difendere il prezzo.

  5. Mutui più costosi = scelte più razionali.
    Con tassi più alti la casa non si compra “di pancia”. Si valuta: involucro, impianti, spese di gestione, sostenibilità. La casa si giudica anche per quanto costa mantenerla, non solo per come appare.

Cosa significa per chi vende

Non basta dire “volendo si può ristrutturare”.
Serve una proposta precisa. Analisi energetica, progetto di massima, stima dei tempi, imprese già contattate. Chi vende così riduce le obiezioni e accorcia i tempi.

Cosa significa per chi compra

È il momento di ragionare.
Se trovi un immobile in classe bassa, chiediti:
– Quanto costa portarlo almeno in classe D o C?
– Ci sono spessori, vincoli, condominio collaborativo?
– Esistono preventivi reali, non opinioni?

Meglio pagare il giusto e avere un piano chiaro, che risparmiare all’inizio e poi rimanere bloccati.

La mia opinione

Il post 110% non è un mercato debole. È un mercato più adulto.
Si torna a premiare la qualità, la progettazione e la trasparenza. Chi lavora ancora come nel “periodo del tutto gratis” si troverà fuori gioco. Chi invece costruisce percorsi chiari, numeri certi e un’esperienza comprensibile per clienti stressati da anni di cantieri caotici ha uno spazio enorme.

La casa oggi non è più oggetto di incentivo, è investimento di vita.
Chi riesce a raccontarla e venderla come tale vince.

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