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Equilibrio di Nash e compravendita

Hai mai sentito parlare dell’equilibrio di Nash?

L’equilibrio di Nash deve il suo nome al matematico che formulò questo teorema, John Nash, premio nobel per l’economia del 1994.

Si definisce equilibrio di Nash un profilo di strategie, una per ogni giocatore, nel quale nessuno giocatore ha interesse ad essere l’unico a cambiare. Esiste quindi una situazione di equilibrio che si ottiene quando ogni partecipante sceglie di effettuare una mossa per massimizzare il proprio profitto: ogni componente fa quindi i propri interessi.

Che relazione c’è tra l’equilibrio di Nash e la compravendita immobiliare?

Possiamo dire che l’equilibrio di Nash sta alla base di ogni compravendita andata a buon fine. Per raggiungere un accordo e quindi dar vita ad una compravendita è sempre necessario raggiungere un punto di equilibrio tra le parti.

È in questo frangente che essere affiancati da un bravo mediatore immobiliare fa la differenza tra concludere o meno un affare.

In che senso?

Una compravendita è sempre costituita da un serie di trattative. È proprio durante queste trattative che emergono in modo netto e distinto le due parti: acquirente e venditore.

Si tratta di un momento molto delicato ma allo stesso tempo decisivo: entrambe le parti in gioco vogliono ottenere un risultato, acquistare o vendere, ma per farlo vogliono perseguire i propri interessi.

Che ruolo gioca il mediatore in tutto questo?

Un mediatore immobiliare, come dice la parola stessa, ha il compito di “mediare” fra le parti e cioè di aiutare acquirente e venditore a concludere l’affare in modo tale da soddisfare entrambi.

Diventa quindi tutto un gioco di equilibri e possibilità, nella quale il buon mediatore deve sapersi destreggiare abilmente. Per farlo deve conoscere bene sia acquirente che venditore e sopratutto deve saper padroneggiare gli strumenti del caso.

Questo presuppone grande competenza nel settore immobiliare e capacità di dirimere le controversie. Un buon mediatore consiglierà a ciascuna parte in causa la “strategia” più conveniente per ottenere il risultato migliore.

Ma è veramente necessario rivolgersi a un mediatore per raggiungere questo equilibrio? 

Benché sia del tutto normale che ciascuno di noi voglia fare i propri interessi non è detto che poi all’atto pratico ne siamo capaci. Durante una compravendita le emozioni in gioco sono tante, sia che siamo acquirenti sia che siamo venditori.

Inoltre non essendo pratici del settore rischiamo di incontrare molte difficoltà anche da un punto di vista burocratico. Alla fine forse saremo così stremati che pur di concludere ci faremo andar bene tutto. Uno scenario del genere è molto comune tra chi sceglie la strada del fai-da-te.

Ecco che la figura del mediatore immobiliare diventa quindi un punto di riferimento, qualcuno a cui affidare le nostre speranze e le nostre aspettative ma anche qualcuno da cui farci consigliare in maniera decisa quando necessario. 

Solo con un buon mediatore potremo raggiungere anche noi il nostro equilibrio di Nash e dar vita a una compravendita che ci soddisfi in pieno e non ci lasci rimpianti!

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