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Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare

Con la legge di bilancio 2020 è stato istituito il programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare il cui scopo è quello di ridurre il disagio abitativo in particolar modo per quanto riguarda le zone periferiche delle città.

Si tratta di un piano del Governo che vale oltre 850 milioni di euro che si estenderà fino al 2033 e che prevede di stanziare risorse per l’edilizia residenziale sociale

Il programma intende mettere in atto una serie di normative che avranno lo scopo di riqualificare ed aumentare il patrimonio destinato all’edilizia, per poter rigenerare il tessuto sociale ed economico delle città, favorendo sicurezza e accessibilità e al contempo sviluppando spazi pubblici funzionali che possano migliorare la vita dei cittadini.

È quindi un piano che si basa sul modello delle smart cities, ossia un esempio urbano di inclusività e sostenibilità, e che si rivolge a tutte quelle città in cui si verificano episodi di marginalità dovuti a carenza di infrastrutture, servizi e alloggi sociali.

Il programma non è operativo poiché il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti deve ancora comunicare a Regioni e Comuni le modalità con cui presentare le proposte per realizzare gli interventi di edilizia residenziale sociale.

Inoltre non è ancora stato chiarito quale sarà l’entità massima del contributo né tempi e modalità di erogazione dello stesso.

Quello che sappiamo è che per un certo periodo verranno privilegiati i progetti che prevedono la valorizzazione di beni culturali e il recupero di suolo già impegnato attraverso la riqualificazione di aree già urbanizzate.

Altro punto a favore dei progetti che Regioni e Comuni dovranno presentare al Ministero sarà senz’altro l’attenzione dedicata all’inclusione sociale e alle comunità abitative che si creeranno con questa nuova edilizia sociale. 

Altro aspetto molto interessante è che i Comuni avranno la possibilità di esentare le imprese costruttrici dal pagamento del contributo di costruzione. Il permesso di costruire è infatti rilasciato in seguito al pagamento di un corrispettivo stabilito dal Comune.

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